Sostenibilità

I 5 pilastri della sostenibilità

Grazie al progetto Tomato SAUCE, finanziato nell’ambito del programma Agrip-Simple-2022-IM-Sustainable del regolamento UE 1144/2014, l’OI Pomodoro da Industria Nord Italia ha potuto promuovere la conoscenza della sostenibilità, raccontando i concetti trasversali e comuni alle produzioni dei propri associati.

Sono 5 i pilastri della sostenibilità ambientale e sociale alla base della produzione di concentrati, polpe e passate realizzati nel Nord Italia, dal campo alla trasformazione industriale:

  • l’approccio olistico della filiera alla sostenibilità, che tiene conto dell’aspetto ambientale, economico e sociale
  • i metodi di produzione agricola integrata volontaria e biologica
  • la bassa impronta di carbonio, grazie alle ridotte emissioni durante il trasporto del pomodoro raccolto, data la distanza media di soli 60 km tra i campi e gli stabilimenti di trasformazione, e grazie all’uso sempre più diffuso di fonti rinnovabili energetiche nelle aziende;
  • la riduzione dell’impronta idrica grazie a tecnologie per il risparmio idrico, tra cui l’irrigazione a goccia, l’uso di sonde in campo per il controllo dell’umidità e l’impiego di DSS e il riciclo delle acque nei sistemi industriali
  • la responsabilità sociale che passa attraverso il rispetto di tutti gli attori della filiera, in un territorio dove la norma è la buona occupazione.

La filiera non si concentra solo sulla sostenibilità ambientale, ma anche su quella sociale. La produzione in campo è interamente meccanizzata. Nella filiera i rapporti si svolgono nell’ambito dell’organizzazione interprofessionale, dove le decisioni sono prese in modo paritetico tra parte agricola e industriale, con regole condivise di correttezza e trasparenza, che promuovono la ripartizione del valore lungo la filiera.

Sostenibilità ambientale

Per la filiera del pomodoro da industria del Nord Italia la sostenibilità è una prerogativa. L’OI già nel proprio Statuto stabilisce lo scopo di favorire la sostenibilità, anche tenendo conto degli interessi dei consumatori finali, valorizzando e tutelando la sostenibilità in agricoltura, come ad esempio la produzione biologica e quella integrata, promuovendo il coordinamento e rafforzamento della ricerca e sperimentazione, finalizzate ad un rafforzamento della competitività e della sostenibilità.

L’OI Pomodoro da industria Nord Italia è stata la prima ad avere calcolato per la propria filiera la PEF (Product Environmental Footprint), ovvero l’impronta ambientale dei prodotti, che è lo strumento di analisi stabilito dall’UE per avere un calcolo oggettivo dell’impatto sull’ambiente dei prodotti.

Nell’ambito del Progetto Life Prefer, nell’anno 2015, con aggiornamento nel 2020, sono stati analizzati e valutati ben 14 parametri ambientali (come energia, Co2, acqua, agrofarmaci…) per la produzione di 1 kg di concentrato, 1 kg di polpa e 1 kg di passata. Le fasi analizzate sono state tutte quelle della filiera: dal seme alla piantina, dalla coltivazione al trasporto dal campo agli stabilimenti di lavorazione, dalla trasformazione sino al packaging e all’utilizzo finale del prodotto. 

Lo studio ha permesso di conoscere che:

  • la breve distanza media nel Nord Italia tra il campo di coltivazione del pomodoro e lo stabilimento di trasformazione di soli 60 km

e che per produrre 400 grammi di passata, con la quale si prepara di una pasta per tre persone:

  • l’utilizzo di acqua è pari a quello di una doccia
  • l’energia elettrica utilizzata equivale a quella di un ciclo di una lavatrice classe A
  • la produzione di CO2 è la stessa di un’auto che percorre 1,5 km.

Oggi la filiera del Nord Italia può dire in modo scientifico ed oggettivo quale impatto hanno le proprie produzioni, offrire ai consumatori informazioni trasparenti e puntare ad un consapevole continuo miglioramento.

Produzione Integrata e Produzione Biologica

Tutto il pomodoro del Nord Italia viene coltivato con tecniche rispettose dell’ambiente: il 10% è a produzione biologica ed il restante 90% è interamente a produzione integrata, una metodologia che consiste nell’equilibrato utilizzo di tecniche agronomiche ed irrigue, di fertilizzanti ed agrofarmaci così da garantire prodotti sani per l’uomo e in modo da ridurre l’impatto ambientale delle colture.

La produzione integrata segue disciplinari che danno indicazioni agli agricoltori e tecnici per ottenere un pomodoro salubre con un ridottissimo utilizzo di agrofarmaci, selezionando tra quelli consentiti dalla legge, quelli a minor impatto.

Sostenibilità sociale

La filiera si concentra oltre che sulla sostenibilità ambientale, anche su quella sociale.

La produzione in campo è interamente meccanizzata, già dagli anni ‘80. Essa ha permesso di aumentare la produttività, ma soprattutto di inserire figure professionali qualificate, meno soggette a distorsioni nell’impiego della manodopera e di garantire condizioni di lavoro eque, sicure, salubri, nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori.

Nella filiera i rapporti fra produzione agricola e trasformazione industriale si svolgono nell’ambito dell’organizzazione interprofessionale, in cui le decisioni sono prese in modo paritetico tra le parte, con regole condivise di correttezza e trasparenza, che promuovono la ripartizione del valore lungo la filiera.

Per dare un segno concreto dell’impegno al contrasto al caporalato, fenomeno che per il pomodoro da industria non riguarda i territori del Nord Italia, l’OI Pomodoro Nord Italia ha sottoscritto nel 2022 un Protocollo con l’Associazione Terra!, un’associazione che ha l’obiettivo di trasformare i sistemi alimentari rendendoli sostenibili dal punto di vista ecologico, ambientale e sociale, per il reinserimento lavorativo di vittime di caporalato provenienti da altri territori o altre filiere. L’OI del pomodoro da industria del Nord Italia ha promosso il reinserimento lavorativo nelle aziende agricole e di trasformazione associate, nell’ambito del progetto denominato Di.Agr.A.M.M.I. di cui l'associazione Terra! è partner, finanziato dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione, avvalendosi dei sostegni assicurati.

Con una azione di ampio respiro, l’OI Pomodoro Nord Italia ha inoltre contribuito alla promozione della responsabilità sociale, sostenendo attivamente in prima linea, già sul finire del 2023, firmando un position paper con altre importanti realtà italiane, l’adozione in Unione Europea delle direttiva “Corporate Due Diligence” (CS3D), che stabilisce la responsabilità delle aziende europee ed extraeuropee che operano sul suolo continentale per la sostenibilità ambientale e sociale delle loro catene di fornitura, e del Regolamento "Prodotti realizzati con lavoro forzato", il quale proibisce l'immissione sul mercato europeo di prodotti realizzati utilizzando lavoro forzato. La richiesta di una applicazione di tale Regolamento in tempi brevi è stata sostenuta da OI Pomodoro Nord Italia, inserendola anche nelle priorità presentate al Tavolo nazionale del pomodoro da industria del Ministero Agricoltura italiano.