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Piano Strategico nazionale della nuova Pac: da Tomato World l’OI Pomodoro del Nord Italia, chiede più risorse per la competitività e per la sostenibilità della filiera

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 Mancano pochi mesi all’entrata in vigore della nuova Pac, in quanto l’attuale programmazione – che è stata prolungata a causa della pandemia di due anni – scadrà il prossimo 31 dicembre. Tra le grandi novità della programmazione 23-27 vi è la rafforzata autonomia degli Stati membri chiamati per la prima volta a declinare con un proprio Piano Strategico Nazionale gli obiettivi europei nel singolo Paese.

Ovviamente l’Italia non ha fatto eccezione e il piano strategico nazionale dopo un breve periodo di concertazione con il mondo agricolo e con le Regioni è stato trasmesso a Bruxelles l’ultimo giorno dell’anno scorso.

Ma quale sarà il ruolo della filiera del pomodoro nella nuova programmazione? E soprattutto quali risorse saranno destinate a questa filiera? Sul tema il dibattito è molto acceso stante le domande ancora aperte (visto che il piano prevede la possibilità di modifiche).

Proprio per conoscere i contenuti specifici del piano e per rispondere ai tanti quesiti, l’OI pomodoro da industria del Nord Italia ha promosso il 18 febbraio 2022 un forum a Tomato World, che ha radunato un folto pubblico.

La mattinata ha visto innanzitutto l’intervento introduttivo di Tiberio Rabboni, presidente dell’OI pomodoro da industria Nord Italia, che ha ripercorso il lungo cammino compiuto dall’Oi negli ultimi mesi per garantire un’adeguata centralità a questa filiera nell’ambito del Piano nazionale.

“In vista della definizione del Piano – ha spiegato Rabboni – come OI abbiamo inviato ai decisori nazionali un documento condiviso da tutte le componenti con le richieste minime indispensabili a supportare la crescita competitiva e la transizione ecologica della filiera del pomodoro, e, da quel che ci risulta, purtroppo, in Italia siamo stati gli unici a farlo. Le richieste riguardavano l’allineamento del valore del premio accoppiato a quello previsto in Spagna, la valorizzazione della Produzione Integrata e la possibilità di accesso ai benefici degli ecoschemi (ai quali, ricordiamo, è destinato il 25% di tutte le risorse destinate ai pagamenti a superfice), ma anche il sostegno al risparmio idrico e alla irrigazione a goccia ( che attualmente non è più previsto, in quanto si ritiene che questa tecnica non rappresenti più un’innovazione”

Richieste giustificate anche dal fatto che le stime sull’impatto della “convergenza interna” dei titoli PAC a superfice evidenziano una perdita secca per i produttori storici di pomodoro da industria del 30% già nel 2026 e dal venire meno, nel 2023, del contributo per il cosiddetto “greening”.

Importante, dunque, l’intervento di Luigi Polizzi, direttore generale per le politiche internazionali e dell’UE del Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che ha chiarito come la situazione potrà ancora vedere delle modifiche ( quelle alle quali si riferisce il documento presentato dall’ Oi), proprio nell’ottica di tenere conto anche delle istanze delle filiere.

Una posizione condivisa anche da Paolo De Castro, vicepresidente Commissione Agricoltura Parlamento Europeo – intervenuto on line – che ha richiamato l’attenzione sul fatto che la dotazione complessiva destinata all’Italia è rimasta invariata.

Pronta la risposta degli attori della filiera – Luigi Sidoli, direttore Organizzazione Produttori Ainpo, Pier Luigi Arata, presidente Organizzazione Produttori Asipo , Luca Artioli, responsabile prodotti per l’industria Apoconerpo, Vanni Girotti, Vice Presidente Conserve Italia, Guido Conforti, responsabile area nord Italia Associazione Nazionale Industrie Conserve Alimentari Vegetali e Alessandro Squeri della industria Steriltom -, che hanno richiamato l’ attenzione su alcune priorità, che potrebbero migliorare la situazione, anche alla luce del balzo di costo dei fattori di produzione, cui stiamo assistendo: innanzitutto una revisione al rialzo del plafond del premio accoppiato, ma anche il recupero di risorse all’interno dell’OCM (organizzazione di mercato per questo settore) e ovviamente nel prezzo di mercato.

Importante, dunque, in questo quadro, l’impegno, che nel concludere i lavori, si è assunto Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna:  ossia, farsi portatore in sede nazionale e di conferenza delle regioni della richiesta di aumentare il valore ettaro del pagamento accoppiato per il pomodoro per avvicinarlo alla Spagna, nonché quella e di modificare l’ecoschema 4 (foraggere in avvicendamento) per renderlo accessibile anche ai produttori di pomodoro.

Fonte: Libertà, quotidiano di Piacenza (https://www.liberta.it/luoghi/piacenza/2022/02/18/tomato-world-focus-sul-piano-strategico-nazionale-della-pac/)
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