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Il contributo del Presidente Rabboni sul Report Tomato Food 2021

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Di seguito riportiamo un estratto dell’intervista a Tiberio Rabboni pubblicata da FOOD all’interno dello speciale Tomato Report 2021.

UN MONDO DI PROGETTI L’innovazione è un tema caldo sia per la parte agricola sia per l’industria. Ma l’OI Pomodoro da Industria Nord Italia non sta a guardare, perché ci sono “innovazioni trasversali” o di supporto alla filiera di cui sente il dovere di occuparsi, come rappresentante e portavoce di entrambe le parti. “Siamo partner di quattro progetti, di cui Goi-Gruppi operativi innovazione del Psr e Por Fesr – racconta Rabboni –: il primo punta a nuove conoscenze per contrastare una malattia delle piante del pomodoro, il Ragnetto Rosso, che ha colpito due-tre anni fa la provincia di Piacenza. Si concluderà l’anno prossimo e saremo lieti di comunicare i risultati. Il secondo, che portiamo avanti con l’Università di Parma, riguarda l’irrigazione di precisione, attraverso l’utilizzo di immagini satellitari per ottimizzare le informazioni, come l’umidità o lo stress idrico del terreno, perché i sistemi irrigui funzionino con maggiore consapevolezza e puntualità. Il terzo progetto si occupa dell’ottimizzazione dei sistemi di fertilizzazione e irrigazione con implementazione di sensori a terra ed è promosso da un centro di ricerca del Piemonte. Infine, siamo capofila con l’Università Cattolica di Piacenza di un progetto che promuove l’utilizzo delle immagini satellitari per avere in tempo reale informazioni sulla coltivazione del pomodoro nel Nord Italia: quantità di ettari coltivati, gli ettari raccolti, info per la gestione della campagna, come leggere in modo precoce malattie del pomodoro, se ci sono areali di carenza d’acqua, come seguire lo sviluppo della maturazione, compresa la stima delle rese produttive per ettaro che si evidenziano nel corso della campagna. Si tratta di un’agricoltura di precisione non a supporto della specifica azienda agricola, ma dell’intera filiera”.

L’OI Pomodoro da Industria Nord Italia è partner di due altri progetti in attesa di approvazione: il primo con l’Università Cattolica di Piacenza, incentrato su una serie di sperimentazioni per migliorare la sostanza organica dei terreni della Pianura padana, molto stressati dalle coltivazioni. Il secondo è in partnership con il Consiglio nazionale di ricerca dell’agricoltura per analizzare la transizione delle filiere agroalimentari al cambiamento climatico, economico e digitale e capire quali sono le difficoltà e come possono essere superate, dando indicazioni utili alla politica agricola Ue.

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